Ritorno a casa 979-1281164222

Autore : Joe Santangelo
Anno di produzione : 2023
Casa Editrice : Officina di Hank
Genere letterario : Narrativa - Drammatico psicologico
Formato : Cartaceo




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UNA SETTIMANA PRIMA
Due individui identici, eppure drammaticamente opposti. L’uno di fronte all’altro. Chi attacca per primo è avvantaggiato dall’effetto sorpresa. Ma le sorprese, oramai, sono finite da tempo. Hanno scavalcato la posizione e sono classificabili come normalità. Abitudine.
E se poi non ce la fai? Se poi cominciano a tremarti le gambe? Tu te la fai addosso: è questa la verità. Lascia stare perché non sei pron-to e se non sei pronto vai di faccia contro il fallimento. Solo che qui non si tratta di perdere una gara: la posta in gioco è molto, ma molto più alta. È un biglietto di sola andata per l’inferno.
- Io devo farcela. Non posso continuare così.
Ma non sei pronto. Sei lento, insicuro, non sei focalizzato: ti è suf-ficientemente chiaro detto così?
- Posso farcela. Io devo farcela.
Adesso valutiamo “posso” e poi valutiamo “devo”. Devi esserne capace al cento per cento, perché fallire non è un’opzione possibile. Non puoi dire “io posso”, tu devi dire “io sono pronto” e per pronun-ciare queste parole devi sentire un fuoco che ti brucia dentro e io so e noi due sappiamo che così non è, almeno non ancora. Tu devi diventa-re quell’uomo che dice “io sono pronto” e che sa essere conseguente alla sua promessa. Io so e noi due sappiamo che così non è, al mo-mento. Non sei centrato. Tu dici “io posso”, e giungi le mani in pre-ghiera.
Josh poggiò le mani sul lavandino, fletté i gomiti e abbassò lo sguardo sull’acqua che scorreva.
- Io non posso continuare in questo modo, la mia intera vita è compromessa. Sarò pronto: è questa la mia promessa. Sollevò lentamente la testa e lo guardò diritto negli occhi.
Vorrei crederti, ma dovrà scattare qualcosa dentro di te: solo al-lora mi farò convinto e tu sai che non puoi nascondermi nulla. Adesso parliamo d’altro. Questa è l’unica strada o ci sono altre possibilità? Guardami negli occhi: tu mi devi convincere!
- Lo ammetto: ci sono altre possibilità… Ma non fanno per me. So che non sarei del tutto soddisfatto e tornerei al punto!
Questo mi sembra un discorso sensato, almeno hai consapevo-lezza. Hai pensato alle conseguenze?
- Non posso scappare ancora. Devo risolvere questo problema e voglio farlo a modo mio.
Devo trovare un nesso?
- Se credi, trovaci il nesso.
Tu sei un ragazzo onesto, Josh. Sei dotato di uno spirito gentile, riesci perfino a provare tenerezza per gli altri, per i più deboli, per gli sconfitti. Tu sai che questa operazione trasformerà la tua vita, vero? Prima c’era il mondo così come lo conosci. Dopo ci sarà l’inferno. Sei pronto per sopravvivere all’inferno?
- Non m’importa delle conseguenze.
Non ci hai pensato, è così? Non mentirmi.
- È corretto: non ci ho pensato. Non m’importa. Questa cosa mi consuma dall’interno. Non sono più io. Non so chi so-no.
Il mio compito è quello di assicurarmi che tu possa andare fino in fondo. Il resto mi interessa poco, ma volevo darti l’ultima possibilità di riflessione.
- Bene: adesso l’hai fatto! C’è altro?
Dovrai vedertela con te stesso, Josh. Quando avrai terminato il tuo compito, dico: dovrai imparare a conviverci! Parleranno di te, ovunque. La gente ti eviterà, gli amici spariranno. Tu sarai la peste.
- Ho detto: c’è altro? Si sporse in avanti. Non seguì risposta, allora abbassò ancora la testa e chiuse il rubinetto dell’acqua. Poi sentì ancora una parola, poi l’altra, ma la misura oramai era colma.
Scagliò un pugno contro lo specchio e i frammenti più piccoli schizzarono da ogni parte. Con la nocca sanguinante inspirò ed espirò. Basta! pronunciò nella sua testa con la sua stessa voce. L’altro era sparito.
Oh Signore: concedimi di sbagliare una volta ancora, poi lava le mie colpe, e io sarò purificato di nuovo.

 

"Ho scelto di scrivere questa storia per esaudire un bisogno di chiarezza e di pubblicarlo con il mio nome per un motivo ancora più intimo: sentivo il dovere di rendere giustizia a quel bambino abusato, prestandogli la mia voce di adulto. L'ho fatto perché chiunque abbia subito un'ingiustizia e non è ancora riuscito a recuperare un equilibrio si faccia consapevole di un rischio poco evidente, ma molto concreto: quello di perdersi e di pregiudicare seriamente la propria esistenza. Il rischio di perdere il governo della nostra vita e consegnarlo nelle mani di una versione alternativa di noi che non avremmo voluto conoscere e che ci priverà, alla lunga, di vivere emozioni sane, della spontanea fiducia nel prossimo e dell'esperienza di una libertà consapevole. Il ragazzo violento che ha deciso di vendicare gli abusi subiti da bambino, sono io: è quello che sono stato, perché da quando ho scelto di non parlare mi si è arrestato istantaneamente il respiro. Tutti noi abbiamo il diritto di respirare a pieni polmoni, di dormire senza essere tormentati dagli incubi e di ritrovare la serenità. Questo scritto è il manuale romanzato del peggior errore che si possa commettere: preferire la rassegnazione all'autodeterminazione, sfociando nella rabbia e nella violenza" (l'Autore)