Cavalcaconte di Brittinoro ormai non si alzava più dal letto;
una mattina il medico, dopo averlo visitato tastandogli le membra
e avergli fatto bere la solita pozione, risultato dello scioglimento di
una polverina azzurra in acqua e vino, che il malato come al solito
sorbiva storcendo la bocca, scuoteva la testa in segno di dubbio,
anche se gli diceva: “coraggio, mio signore”. Poi si apprestò a uscire
dalla stanza, dette un piccolo tocco al braccio di Rainerio, che
osservava dalla porta, facendogli cenno di seguirlo all’esterno, nel
grande salone, per informarlo delle condizioni del padre:
«Messer Rainerio, non andiamo bene. Vi devo parlare con
schiettezza perché il momento lo richiede; scusatemi, ma secondo
la mia esperienza vostro padre non ha che pochi giorni di vita, forse
poche ore. Dovete indurlo a fare testamento e a nominarvi erede, e
ad apparecchiare tutto ciò che si deve in questi casi… il sacerdote,
la tomba. Sono addolorato nel dirvelo, so bene che vostro padre è
stato un grande uomo, un grande conte, un grande combattente…
ma son sicuro che sarete al suo livello…»

Aldruda Frangipane è una nobildonna romana di carattere risoluto, vissuta tra il 1120 e il 1177, che sposa, per volere del Papato, il conte di Bertinoro: il marito presto muore lasciandola con un figlio piccolo e un altro in gestazione. Aldruda deve accettare una tutela, imposta dalla consuetudine, ma continua a reggere la contea, creando una corte cavalleresca di grande prestigio dove accoglie giovani donne che educa anche al mestiere delle armi. Con loro corre in soccorso di Ancona, minacciata dalle truppe del Barbarossa e, più tardi, in aiuto di Bologna.