Mattoni lugubri

Autore : Ferdinando Romito
Anno di produzione : 1989
Casa Editrice : ---
Genere letterario : Narrativa - Horror
Formato : Cartaceo




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L'album di famiglia: Per quanto ormai abituato alle cose più strane l'altro anno, devo ammetterlo, non ho capito subito di che cosa si trattasse.

Il castello della Falce: — Addì trentuno Dicembre anno del Signore 1581, tra pochi attimi la predizione della Falce si compirà... Non c'è scritto più niente. — disse Alfred dopo aver letto il contenuto di un foglio caduto da un vecchio libro.
— Chissà cos'è la Falce. — disse Pete con un certo interesse.
— Forse qualche soprannome, o il sinonimo di un signore del tempo.

Una lunga attesa: Nonno nonno! — disse la piccola Francesca correndo verso la sedia a rotelle — Mi racconti ancora quella storia?
L'anziano signore tossì, poi rispose alla piccina con una esile voce.
— Ma dai Francesca, te la ho raccontata parecchie volte. E ora non me la sento di parlare.
— Ti prego nonno, solo per questa volta... ti prego!

Passato Presente Futuro: II lungo corteo che accompagnava il feretro del povero Carlo Maini si divise in due braccia, uno che continuava a seguirlo verso il cimitero, l'altro invece si sparpagliò di qua e di là per le strade.

Mattoni lugubri: — «Io che tra non molto sarò presto morto, a chi voglia inte¬ressare una strana storia voglio raccontare. Tutto iniziò in quello strano posto in una calda giornata di agosto quando qualcuno con sguardo schivo presso il rivo nascose sotto il pontile un qualcosa di mortale. In quello strano posto si lavora anche a ferragosto affinché il principale alimento non si produca lento. Ed ancora in quello strano posto si sente, oltre ai grilli cantare, anche un corvo gracchiare. Questa storia che tutta dir non posso fino a questo punto ho esposto».

Ballo in maschera: — Marleen, dov'è la lista degli invitati? Non la trovo. — Non lo so signora; era qui un momento fa. — rispose la cameriera dopo aver guardato in giro. — Accidenti! È già tardi ed io devo ancora prepararmi. A che ora ho detto che sarebbero venuti?
— Verso le diciannove. Manca mezz'ora. — Oh, sono ancora così conciata. Finisci di preparare per piacere; io vado a vestirmi.

Museo delle cere: II telefono squillò per quattro volte prima che Eric avvici¬nasse la cornetta all'orecchio e col suo fare composto e calmo rispondesse. Dall'altro capo del filo c'era una voce di donna, che egli riconobbe per quella di Jenny, una sua cara amica. Provò una strana sensazione nel sentire quella voce chiara e sensibile.

Il vegetale: Giunsero i primi soccorsi ma non servì a nulla. Il fuoco aveva distrutto ormai tutto il bosco, incenerito ogni minuscola pianta per una vasta zona. Della casa che vi sorgeva non rimasero altro che aride mura annerite dal fuoco. Nulla era stato risparmiato; nessuno delle otto persone che vivevano in quel fabbricato pote¬vano essere vive.

Scetticismo: — Allora, ci siamo tutti? — i presenti nella piccola sala si guardarono attorno poi annuirono. — Possiamo incominciare, signor White.

Quel terzo modo: Ci sono due modi per definire una persona: viva o morta.
Non è poi tanto difficile come sembra considerarla nei due casi. Generalmente si dice che una data persona è viva quando si trova su questa terra; morta, quando la sua anima non è più qui ma si trova in un'altra vita, la cui comprensione ci sfugge inesorabilmente.

Maledetta rivincita: II signor Nevi era finalmente arrivato. Si stupì nel vedere che quei luoghi a lui tanto conosciuti erano rimasti quelli di una volta. Ma tutto sommato era meglio così; poteva finalmente di¬mostrare di essere un uomo maturo, di non aver paura di nulla, ma soprattutto di prendersi quella rivincita che da tempo aspet¬tava, con se stesso e con tutti coloro che quella sera gli avevano preparato giochi orridi e tranelli macabri.

Scatole cinesi: II lamentoso ticchettio dell'orologio a muro si disperdeva tra le mille cianfrusaglie che coprivano ogni angolo di quella camera invasa da qualsiasi oggetto che l'uomo, seduto su di una sedia piuttosto malandata, era riuscito a portare lì dentro. I suoi occhi vagavano per la piccola stanza in cerca di qual-cosa di interessante da poter vendere ad un prezzo ragionevole per il suo fabbisogno, che ogni giorno sembrava aumentare.

Opera prima dell'autore, egli stesso lo definisce un "orrore" di gioventù, piuttosto che un "errore", sebbene risente molto della giovanissima età nella quale i racconti sono stati scritti ( dai 14 ai 18 anni). I dodici racconti sono stati inseriti nel volume in ordine cronologico, e questo permette al lettore di seguire anche la maturazione e la formazione dello stile letterario che si svilupperà ulteriormente nelle opere successive.

L'autore, qui lo dice e non lo nega, afferma che un racconto della raccolta, Museo delle cere, possa essere stata la scintilla scatenante per il soggetto e la sceneggiatura del film di Dario Argento MDC - Maschera di cera, uscito dieci anni dopo, e del quale il grande regista è sicuramente a conoscenza. La storia è certamente diversa dal racconto originale ma molto dell'impianto del soggetto fa ritenere che lo spunto possa essere certamente nato dalla lettura del racconto presente nella raccolta.